Il silenzio cromatico
Il sacro e il territorio
Giusi ANCORA, Luisa Barba RONQUILLO,
Egidio BITONTO, Elena Di CIOLLA, Davide CRIOFARO, Sebastiano D’AURIA, Patrizia
GASPARRO, Salvatore GRANO, Giovanni
LACATENA, Letizia LISI, Luce di MAGGIO, Maria Pia putignano,
Cataldo PICCOLI, Azzurra PULPITO, Ennio
SALINARO, Maria Rosaria VENDOLA, Daniela VERDESCA ZAIN
Parrocchia
Sant’Egidio – 7.9.2011
Il silenzio indica la relativa o assoluta
mancanza di suono o rumore . In senso
figurato, può indicare l'astensione dalla parola o dal dialogo. Viene
considerato una forma di rispetto collettivo l'osservare alcuni minuti di
silenzio e raccoglimento durante la commemorazione di persone defunte. Questa
pratica, presente in tutti gli aspetti della vita sociale, assume un
particolare valore e importanza in campo religioso. In senso lato si può intendere
anche come l'insieme di gesti e comportamenti sociali attuati in alcune
circostanze.
La pratica del
silenzio viene considerata una forma di disciplina spirituale presso
alcune forme di religione e spiritualità.
Nelle regole religiose cristiane, in particolare di clausura, il
silenzio è uno dei vincoli obbligatori della vita comunitaria.
Che il silenzio non sia solo la negazione o l'interruzione
della comunicazione, ma un mezzo di espressione di pensieri ed emozioni è
convinzione che risale ai primi retori. Seneca, come pure Cicerone e Quintiliano, sostiene che un bravo oratore non solo deve
saper parlare ed essere persuasivo, ma
deve anche saper tacere con efficacia. Il silenzio diventa così messaggio e continua la sua eloquente
oratoria in termini di formazione e conoscenza.
La scelta di non dire è un atto linguistico, come è la stessa
espressione della preghiera, parlata o silenziosa.
Quando il silenzio cede la parola alla
immagine, allora la comunicazione diventa più forte per effetto della bellezza
che essa produce attraverso la sua cromaticità, ma soprattutto attraverso la
sua espressione e intuizione della ispirazione, mentre l’orazione diviene
individuale e, allo stesso tempo, collettiva per effetto dell’oggetto della
ispirazione che ricerca nell’ambito della sacralità, che si esprime al meglio
per donare lati diversi della conoscenza e della considerazione oggettiva.
L’arte è figlia sempre del proprio tempo, per
cui questa esperienza forte e partecipata dalla sacra ispirazione produce il
nuovo, la modernità e ci permette di
intuire, se non comprendere appieno, il cambiamento dei tempi e la diversa
concezione di riferimenti che per il solo effetto del tempo assumono
significanti diversi.
I motivi che hanno prodotto le opere in
esposizione non possono che abbellire la nostra esistenza, arricchirla
ulteriormente e originare un dibattito su temi e immagini che certamente devono
essere adeguati ai tempi per capirne il mutevole e pregnante valore in termini
di continuità e di miglioramento della comprensione. E’ questo un coro a più
voci, una sinfonia di pensieri e di interpretazioni che ci offrono il senso
vero delle cose e la consapevolezza che l’uomo, il suo essere, il suo modo di
essere e di pensare appartiene ad una miriade di pensieri e di interpretazioni
che ci lasciano col fiato in gola, tanto è immenso il mare della ispirazione
che l’uomo, soltanto lui e la sua positiva diversità, riesce a riprodurre e a
ripresentarci sotto forma di saperi e di nuove conoscenze, sempre attuali per
il suo continuo rinnovamento nello spirito e nella mente dello stesso uomo:
nostra eterna preoccupazione.
Ogni intuizione è un mossa intellettuale e
senza l’intelletto rimarremmo alla pura e semplice sensazione che potrebbe
essere simile al piacere o al dolore, diversamente sarebbe soltanto un
alternarsi di condizioni prive di significato e quindi non sarebbe una
conoscenza.
L’intuizione, come conoscenza e come ragione, appartiene al
genere umano e quindi pone l’uomo nella qualità necessaria di agire secondo un piano
di logica e di riflessione dal quale emerge il bello, la morale e l’etica;
sempre il pensiero appartiene alla contemporaneità e traduce, in termini nuovi,
l’attualità con le sue difficoltà e le sue incomprensioni.
In un momento in cui la parola sembra essere
asservita agli interessi personali o di parte, ecco che, come già avvenuto in
passato, l’arte, in tutte le sue forme ed espressioni, riesce a dare il giusto
senso delle cose e a permettere una diversa visione e interpretazione delle
cose.
Questa esposizione di opere pittoriche è una
occasione per ricordare che ognuno di noi può essere osservato e fruito per
arricchirsi e arricchire gli altri: una forte occasione di vita in quanto sviluppa una sottile partecipazione e
comunione di riflessione, che non è semplice partecipazione o presenza
massificante, ma interazione continua e subliminale tra ascolto, visione e
condivisione. La conoscenza dell’intuizione di altri diviene nostra intuizione
e nostra ragione per costruire la sapienza irradiata dalla bellezza che produce
cristianità e amore per l’uomo. Forse questo è il senso nuovo e moderno della
istruzione e formazione che, per certi versi, sembra sfuggirci da una giusta
interpretazione.
In questo momento particolare della storia,
considerare questo coro a più voci, significa prendere coscienza della
esistenza di un modo di pensare e di interpretare la vita. Attraverso la
ispirazione individuale ci viene meno complicato comprendere che esiste sempre
una qualche forma di speranza che si annida dentro lo stesso uomo e in esso
sono sempre custoditi i sistemi di svolgimento delle difficoltà e della giusta
interpretazione delle cose.
Come non ammirare e considerare accortamente i
tanti motivi, comprese le loro interpretazioni, di motivi che sono gli
argomenti di un discorrere cromatico e culturale, pittorico e del pensiero
nostro contemporaneo, del quale, questi artisti, ne sono parte integrante per
il solo proporci interpretazioni e conoscenze nuove di quanto ci accompagna da
sempre con riferimento e devozione.
In questo senso, il solo silenzio cromatico
diventa espressione dell’arte e la conoscenza del della moderna interpretazione
potrebbe essere considerata una branca della filosofia naturale, fino a
scoprire il “nirvana”, come solo l’arte è capace di fare, e per considerare
ulteriormente la necessità di conservare e di riconoscere chi e che cosa ci può
permettere di vivere l’esistenza nella migliore soavità.
Comunicato stampa: La collettiva d’arte
“IL SILENZIO CROMATICO” viene inserita tra le iniziative promosse per i solenni
festeggiamenti del S. Egidio - Taranto Tramontone e
in occasione del 25° anniversario della parrocchia. 20 artisti espositori,
proporranno circa 60 opere inneggianti al SACRO e al Territorio. Una
esposizione variegata per tecniche ed esposizione pittorica. La collettiva
permette la presentazione del tema con stili diversi ma accomunati tutti dalla
stessa vitalità dovuta all'utilizzo del colore che crea scenari vari, continui
e nuovi, che guideranno il fruitore nel percorso affascinante dell'osservazione
delle opere. La curatrice dell'evento Letizia Lisi, ha voluto, con questa
rassegna d'arte, continuare il percorso della promozione del territorio sul
territorio, dando spazio a talenti con opere inedite e originali. L’associazione
artistica culturale “IL MELOGRANO”, da sempre sensibile al territorio ionico ed
allo sviluppo artistico culturale della città di Taranto, esalta, in tutte le
manifestazioni d'arte, il territorio, un territorio con una realtà ancorata
alle sue salde tradizioni, e fa di esse un’unione con l'arte, un ventaglio di
stimoli per tutta l'area Ionica. Interverranno Don Luigi Trivisano,
parroco parrocchia S. Egidio.